17 mar 2014

al beltrade il film "la mia classe" di daniele gaglianone

Martedì 18 marzo alle 21:00 al Cinema Beltrade di via Oxilia (Milano) verrà proiettato il film “La mia classe” di Daniele Gaglianone grazie anche alla collaborazione della Rete Scuole di Italiano di Zona 2. Al termine della proiezione sarà possibile scambiare due parole con il regista, in collegamento skype. Il film verrà replicato nella stessa sala mercoledì 19 marzo alle ore 15:00 [la locandina].

Rea­liz­zato in due set­ti­mane di riprese, è stato definito “opera civile, poli­tica e feli­ce­mente sbi­lenca, irri­solta, eppure audace, corag­giosa, spu­do­rata nella pro­pria voglia di sbat­tere la testa con­tro il muro di tutto quanto la società civile nasconde sotto il tap­petto della falsa coscienza, delle buone maniere, dell’impegno di facciata”. Per dirla con for­mule note, si tratta di un «docu-fiction», un film di fin­zione che acco­glie nel pro­prio tes­suto ele­menti di cinema del reale.
Ambientata nel quartiere multietnico del Pigneto a Roma, è la storia collettiva di una classe di emigranti e stranieri che imparano l’italiano. È una storia che si compone delle vicende individuali degli studenti e dell’insegnante, Valerio Mastrandrea: un racconto vero che nasce tra mura scolastiche non convenzionali. Un racconto vero? Certamente per le voci e i ricordi dei ragazzi che siedono sui banchi; diversamente vero per l’attore Mastandrea che si cala nel ruolo del loro insegnante; altrimenti vero per il regista e la troupe che entrano ed escono di scena in un incrocio di esperienze reali e di ricerca della verità nella finzione che si rivela essere l’autentico nucleo narrativo di questa storia.
Il momento della verità giunge sotto forma di un per­messo di sog­giorno non rin­no­vato. La troupe e il cast si tro­vano di fronte a una scelta vitale: con­ti­nuare o abban­do­nare tutto?
Il film, prodotto anche in collaborazione con Raicinema, ha avuto da subito problemi di distribuzione. Ritenuto ora non idoneo, ora non in linea con la politica aziendale, ora troppo sperimentale, i produttori hanno allora deciso di  procedere all’autodistribuzione, comunque non senza difficoltà. 

<< Quando Valerio mi ha detto guardandomi negli occhi: “Gaglia, nel film ci devi essere anche tu’, l’ho mandato a quel paese. Ma poi ho capito che aveva ragione, che non potevo dire ad un altro che cosa il regista del film doveva dire e fare, dovevo letteralmente metterci la faccia. Fare questo film è stata un’esperienza unica: tutti i giorni ripetevo sul set che stavamo rischiando grosso ma per qualcosa che ne valeva la pena, perché il film o funzionava od era inguardabile. Non c’erano vie di mezzo. Mi ha accompagnato e dato coraggio, la riflessione di un poeta e scrittore russo del Novecento, Daniil Charms: le uniche poesie che vale la pena scrivere sono quelle con dei versi che se si prendono e si tirano contro una finestra, il vetro si deve rompere.” Daniele Gaglianone >>

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